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Il polo "giovane" allinea in aula le competenze di tutte le società.

La ceramica pulita tra filtri e magneti.

Mandarin compra Rondine Group. Nasce un polo ceramico da 200 milioni.

Italcer punta sulla Borsa e guarda agli USA

Servizi, credito e aiuti alle start up. Così le banche ci aiuteranno a ripartire.

Rondine, al via le nuove linee produttive

Il fascino del mattone a vista, quello tipico della Big Apple, ha contagiato il mondo delle piastrelle. L’intervista a Lauro Giacobazzi.

Ceramica Rondine riparte a pieno regime: nuove linee di produzione e stabilimenti più grandi.

Ceramica Rondine amplia gli stabilimenti e investe su nuovi processi produttivi.

Piastrelle in ceramica Class e Icon. Intervista a Lauro Giacobazzi

Per avviare un rapido percorso di internazionalizzazione Rondinegroup di Rubiera nel Reggiano ha aperto il capitale sociale a Seramiksan, gruppo ceramico turco specializzato nella produzione di piastrelle e sanitari.

Rondine Group parla turco. A metà. Mamma li turchi, atto secondo.

Dopo gli americani di Mohawk che hanno acquistato la Marazzi, primo gruppo ceramico italiano, nel distretto di Sassuolo arrivano i turchi di Seramiksan e rilevano il 50 % della Rondinegroup.

Da Rubiera alla Turchia. E’ questo la rotta intrapresa da Rondinegroup che ha avviato il proprio percorso di internazionalizzazione aprendo il capitale sociale a Seramiksan.

Nuovi processi di internazionalizzazione nel distretto ceramico. Rondinegroup di Rubiera, infatti, ha aperto il capitale sociale a Seramiksan.

RUBIERA Alla Rondine arrivano i turchi. Lauro Giacobazzi resta presidente e amministratore delegato ma la compagine societaria è ora pariteticamente divisa al 50% fra la famiglia Giacobazzi e il nuovo socio.

Rondine scommette sulle certificazioni

Must Haves on Lux - Los Angeles

Lauro Giacobazzi da ieri è a Manisa, nella Turchia occidentale, con sette manager della sua azienda di piastrelle reggiana, Rondine Group, «per capire come mettere piede in Anatolia, ora che i turchi di Seramiksan sono entrati al 50% nel capitale del mio gruppo». È questa l'altra prospettiva, quella ottimistica dell'imprenditore italiano che vede aprirsi potenzialità enormi nel bacino mediterraneo e mediorientale, rispetto al punto di vista di chi annusa nel distretto ceramico di Sassuolo il rischio di colonizzazione turca, dopo la seconda bandierina piantata in pochi giorni da aziende dell'Est europeo.